L’espresso è il simbolo per eccellenza del caffè “all’italiana”: concentrato, aromatico, sorseggiato al bancone in pochi secondi. Dall’altro lato del mondo, i caffè “australiani” – come il Flat White o il Latte – rappresentano un rito quotidiano più lungo, da gustare camminando o seduti in un bar specializzato. Se a Roma l’espresso si paga 1 EUR (o poco più), a Sydney il caffè “specialty” servito dai baristi più rinomati arriva anche a 4 AUD (≈ 2,56 EUR). Ma perché tanta differenza di prezzo e di cultura attorno a una semplice tazzina di caffè? E come influisce tutto ciò sul budget di un residente o di un turista?


1. Due culture del caffè a confronto

Italia: un rito veloce e diffuso

In Italia, il caffè è un rito sociale, un break breve ma intenso. Molte persone bevono anche 3-4 espressi al giorno – al bar sotto casa, in quello vicino all’ufficio o nella pausa pranzo. Il prezzo medio di un espresso nelle grandi città (Roma, Milano) si aggira su 1-1,10 EUR al bancone, oscillando tra 0,80 e 1,50 a seconda della zona e della fama del locale.

  • Abitudine: in Italia, il caffè si beve “in piedi”, raramente prolungando la sosta. L’espresso è un momento di ricarica, più che di relax prolungato.
  • Varietà: cappuccino e macchiato sono apprezzati, ma spesso limitati alla colazione. L’espresso rimane la scelta più comune.

Australia: passione “specialty coffee”

In Australia, la cultura del caffè ha radici nelle tradizioni europee, rivisitate con uno spirito artigianale e una grande attenzione alla qualità del chicco e alla creazione della “crema” perfetta.

  • Flat White: un caffè latte, ma con meno schiuma, ritenuto da molti l’invenzione australiana (o neozelandese) per eccellenza.
  • Prezzo medio: 3,50-4 AUD (≈ 2,24-2,56 EUR) per una tazza, salendo a 4,50-5 AUD in locali molto trendy (2,88-3,20 EUR).
  • Rito prolungato: spesso si beve seduti, lavorando al laptop o chiacchierando. Il caffè si gusta lentamente, talvolta accompagnato da un brunch.

Conclusione: L’espresso in Italia è veloce, economico e frequente. Il caffè in Australia è spesso più costoso, “specialty” e si inserisce in un contesto di relax o socialità più lunga.


2. Differenza di costi: dal chicco al servizio

Il costo della materia prima

  • Italia: molte caffetterie usano miscele di robusta e arabica a prezzi competitivi; l’ampio consumo e la concorrenza abbassano i costi. L’espresso “di base” al bar non prevede necessariamente una selezione di caffè monorigine di alta gamma, se non in locali specializzati.
  • Australia: grande attenzione alla qualità dei chicchi (spesso monorigine, da Etiopia, Colombia, Brasile). Torrefazioni locali fanno sperimentazioni su diversi gradi di tostatura e vendono al bar a prezzi elevati. Il barista si aggiorna spesso con corsi di latte art e brewing, alzando i costi di formazione e manodopera.

Il ruolo dell’esperienza e del servizio

  • In Italia, servire un espresso dura pochissimo: arriva al bancone, lo si beve in un attimo, si paga e si va via. Il bar guadagna da quantità e velocità.
  • In Australia, molti locali offrono un’esperienza: decorazioni, ambiente confortevole, WiFi, baristi specializzati. Ci si siede, si chiacchiera, si rimane per un tempo maggiore. Questo richiede costi di affitto, personale qualificato e un servizio più esteso.

Conclusione: La differenza di 1 EUR (Roma) contro 2,50 EUR (Sydney) per un caffè non dipende solo dalla materia prima, ma anche dalla filosofia del servizio, dagli stipendi del personale (più alti in Australia) e dalla tipologia di locale.


3. Impatto sul budget quotidiano

Italia: spesa mensile per caffè

Per chi beve 2-3 espressi al giorno, spendendo 1 EUR a tazzina, si arriva facilmente a 60-90 EUR al mese, che tuttavia in un reddito medio italiano non rappresenta una cifra enorme.

Australia: la “coffee culture” è costosa

  • Sydney: se si ordinano 2 Flat White al giorno a 4 AUD l’uno (≈ 2,56 EUR), la spesa settimanale è di circa 56 AUD (≈ 36 EUR), mensile intorno ai 220 EUR. Per uno stipendio medio australiano non è insostenibile, ma è comunque una spesa notevole.
  • Alcuni scelgono di preparare il caffè a casa con macchine da caffè o caffettiere “Moka” importate, abbattendo i costi. Ma il “rito del caffè fuori” rimane irrinunciabile per molti.

Risultato: Chi vive a Sydney e ha l’abitudine di prendere un caffè fuori con regolarità deve mettere in conto un costo annuale di parecchie centinaia di euro in più rispetto a chi vive a Roma e consuma l’espresso al bar.


4. Gusto e modalità di consumo

Roma: l’espresso “perfetto” è soggettivo

  • Frequenza: si beve in fretta, spesso stando in piedi. Più rari i bar con grandi spazi per sedersi.
  • Qualità media: grazie alla concorrenza tra bar, si può trovare un espresso onesto a 1 EUR con crema stabile. Certo, la perfezione dipende dal barista e dalla manutenzione della macchina.

Sydney: latte art e monorigine

  • Attenzione maniacale ai dettagli: molti baristi si formano per latte art, gestione della temperatura e delle diverse pressioni di estrazione.
  • Ampia scelta: dalle tazzine di piccolo formato ai “long black” (più lunghi), fino a cappuccini e flat white con latte scremato, di soia o di mandorla (spesso con un piccolo sovrapprezzo di 0,50-1 AUD).

Conclusione: A Roma, il caffè è spesso un piacere istantaneo; a Sydney, si trasforma in un prodotto “gourmet”, accompagnato da latte art e un rituale di consumo più lungo e social.


5. Rapporto con il cibo e la tradizione

Italia: caffè post-pasto e cappuccino “solo a colazione”

Gli italiani, tradizionalmente, non bevono cappuccino dopo le 11 del mattino. Il caffè espresso chiude spesso i pasti o si consuma in momenti precisi della giornata. È fortemente radicato nella cultura locale e, a meno di locali “specialty”, si paga poco.

Australia: brunch e caffè “ovunque e sempre”

  • Il caffè accompagna il “brunch” (un mix di colazione e pranzo), particolarmente popolare nel weekend.
  • Non c’è la regola dell’ora: un cappuccino o un flat white si possono prendere anche dopo pranzo, nel pomeriggio, la sera.

6. Esperienza per i turisti e per i residenti

  • Turisti italiani in Australia: spesso si stupiscono di dover pagare 4-5 AUD per un caffè “lungo”, senza la scossa rapida dell’espresso. Alcuni si affezionano comunque al Flat White, riconoscendo la cura e l’alta qualità dei chicchi.
  • Expats australiani in Italia: inizialmente trovano l’espresso “troppo breve”, ma apprezzano il costo ridotto. Possono sentire mancanza della varietà di latte e preparazioni a cui sono abituati.

Dal punto di vista economico, chi si trasferisce stabilmente deve considerare che a Sydney il caffè è una spesa regolare sul bilancio mensile, mentre a Roma è più “un piccolo lusso” quotidiano molto accessibile.


7. Le prospettive future: contaminazioni e nuovi format

Roma abbraccia lo specialty coffee

  • Da qualche anno, anche a Roma (e in altre città italiane) nascono coffee shop in stile “specialty” che propongono monorigini, latte art e brunch, a un costo superiore (2-3 euro per un espresso “gourmet”, 4-5 euro per un cappuccino con latte art).

Sydney scopre l’espresso classico

  • Alcuni locali di baristi italiani a Sydney offrono l’espresso tradizionale a 2,50 AUD, leggermente più basso rispetto al classico flat white. Un modo per andare incontro ai tanti espatriati italiani e a chi vuole un caffè più rapido.

8. Conclusioni

L’espresso a Roma (1 euro) e il Flat White a Sydney (4 AUD ≈ 2,56 euro) riflettono due culture diverse, non solo in termini di gusto e abitudini di consumo, ma anche sotto il profilo economico e sociale. In Italia, il caffè è un rito veloce e accessibile a tutti; in Australia, diventa spesso un piacere più “premium”, con una preparazione meticolosa e un prezzo che incide sul budget quotidiano.

Se desideri trasferirti in Australia – e magari continuare a gustare l’espresso all’italiana o scoprire tutti i segreti del flat white – è importante valutare non solo il cambiamento di gusto, ma anche l’impatto sul proprio portafoglio. Per conoscere quale visto ti consenta di lavorare, studiare o vivere a lungo termine a Sydney o in altre città australiane, scrivici avisa@australiafacile.it. Saremo felici di affiancarti nelle pratiche burocratiche e consigliarti su come adattare al meglio il tuo stile di vita (e di caffè) nel continente “down under”.


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