L’Australia è una meta da sogno per molti viaggiatori: panorami mozzafiato, spiagge incontaminate, città multiculturali e infinite occasioni di scoperta. Ma come fare se si vuole esplorare il Paese con un budget ristretto, magari in modalità backpacker? Organizzare un viaggio “on the road”, soggiornare in ostelli o lavorare per brevi periodi in farm e bar sono scelte comuni. Vediamo allora quali strategie adottare per sopravvivere (e divertirsi) con pochi soldi, puntando a un budget mensile che possa rimanere attorno o sotto i 1.000-1.200 euro (1.560-1.900 AUD circa).


1. Alloggi: ostelli, campeggi e couchsurfing

Ostelli (Hostel)

Uno dei pilastri del backpacking in Australia sono gli ostelli. In quasi ogni centro abitato di rilievo (da Sydney a Darwin, passando per le città intermedie), trovi strutture che offrono dormitori a prezzi variabili:

  • Dorm room (6-8 letti): in aree centrali di Sydney o Melbourne, si possono pagare anche 20-25 euro a notte (≈ 32-40 AUD). In città meno turistiche o in bassa stagione, la tariffa scende a 15-18 euro.
  • Camere private: presenti in alcuni ostelli, costano decisamente di più (40-60 euro a notte), quindi raramente scelte da chi ha un budget molto limitato.

Se convertiamo i costi su base mensile, dormire sempre in ostello può diventare una spesa considerevole (oltre 450-500 euro al mese), ma è un’ottima soluzione per incontri sociali e per scambi di informazioni con altri viaggiatori.

Campeggi

Fuori dalle grandi città, l’Australia offre un’ampia rete di campeggi pubblici e privati, spesso in zone naturali meravigliose. Molti “National Park Campgrounds” sono addirittura gratuiti o costano 5-10 euro a notte per piazzola (con servizi di base come bagni e acqua). Naturalmente, occorre disporre di attrezzatura (tenda, sacco a pelo, materassino), da acquistare in loco (magari di seconda mano) o portare da casa.

Couchsurfing

Per chi cerca un’esperienza ancor più economica (e a volte più autentica), la piattaforma Couchsurfing consente di dormire gratuitamente a casa di persone disposte a ospitare viaggiatori. Bisogna investire un po’ di tempo nella creazione di un profilo affidabile e nella ricerca di host adatti. In cambio, ci si aspetta uno scambio culturale e un comportamento rispettoso. Non è garantito in tutte le località, ma è un’opzione eccellente per ridurre ulteriormente i costi di alloggio e immergersi nella realtà locale.


2. Trasporti: car sharing, bus e autostop

Viaggiare in auto (condivisa)

Per esplorare l’Outback e le coste remote, avere un’auto o unirsi a qualcuno che ce l’ha è la scelta migliore. Acquistare un veicolo di seconda mano (spesso dei van o station wagon adattati) è molto comune tra i backpacker a lungo termine. Costi indicativi:

  • Van usato: da 2.500 a 4.000 euro (≈ 4.000-6.400 AUD). Se si è in 2-3 persone, si possono dividere spese di acquisto, benzina e manutenzione.
  • Carpooling: su gruppi Facebook o bacheche di ostelli, trovi annunci di viaggiatori che cercano compagni per dividere i costi del carburante (1 litro di benzina varia tra 1,30 e 1,70 EUR in molte zone – ≈ 2-2,70 AUD).

Bus a lunga percorrenza

Compagnie come Greyhound e Premier coprono tratte estese (Sydney-Brisbane, Brisbane-Cairns, ecc.). Esistono pass “hop on hop off” che consentono di fermarsi in più località lungo il tragitto. A seconda della tratta:

  • Un biglietto singolo Sydney-Brisbane può costare 40-60 euro (≈ 64-96 AUD), mentre un pass illimitato di qualche mese può oscillare tra 200 e 300 euro.

Autostop (Hitchhiking)

L’autostop in Australia è legale quasi ovunque (tranne che in alcune autostrade) e, sebbene non comune come in altri Paesi, resta una possibilità. Bisogna tuttavia valutare la sicurezza e informarsi sulle distanze: viaggiare in aree remote senza un piano di backup può essere rischioso. Autostop e car sharing sono comunque tattiche consolidate tra i backpacker più avventurosi.


3. Lavori stagionali e farm work: come finanziare il viaggio

Molti backpacker sfruttano il Working Holiday Visa (o altre forme di visto) che permettono di lavorare legalmente per un periodo limitato:

  • Raccolta frutta e farm work: i datori di lavoro offrono paga oraria (dai 15 ai 20 euro all’ora – ≈ 24-32 AUD) o a cottimo (pagati in base alla quantità raccolta). Spesso i contratti includono la possibilità di campeggiare o dormire in strutture vicine al frutteto, a costo ridotto.
  • Hospitality: bar, ristoranti, hotel nelle località turistiche cercano personale stagionale. Ciò consente di guadagnare e, se l’azienda offre vitto/alloggio o pasti scontati, i costi di vita si riducono drasticamente.

Con un lavoro part-time di 20-25 ore settimanali, è possibile finanziare alloggi, cibo e piccoli spostamenti, rimanendo entro i 1.000-1.200 euro mensili di spesa o addirittura scendendo sotto questa soglia, accumulando qualcosa per le fasi di viaggio “puro”.


4. Cibo e bevande: cucinare in ostello e sfruttare i mercati

Cucina comune negli ostelli

La maggior parte degli ostelli in Australia dispone di una cucina condivisa, completa di fornelli, microonde, stoviglie. Un backpacker che vuole risparmiare può fare una spesa settimanale (dai 25-35 euro in su – ≈ 40-55 AUD) e cucinare in autonomia. Dividere le spese alimentari con altri viaggiatori permette di ridurre ulteriormente i costi.

Farmers’ market e spesa intelligente

Acquistare frutta, verdura e uova presso i mercati locali o direttamente dai produttori è spesso più economico rispetto ai supermercati, specialmente a fine giornata, quando i venditori vogliono liberarsi delle rimanenze. Fare scorta di prodotti di stagione può portare a un risparmio del 20-30% rispetto all’acquisto in negozi convenzionali.

No ai ristoranti (o quasi)

Un singolo pasto in un ristorante medio può costare 15-20 euro (≈ 24-32 AUD). Chi viaggia con pochi soldi opta per ristoranti solo in occasioni speciali e altrimenti si affida a:

  • Street food: fish & chips o snack etnici a 7-10 euro;
  • Happy hour: alcuni pub offrono birre e cibo scontati in fasce orarie limitate.

5. Svaghi low-cost e risparmio quotidiano

In un viaggio da backpacker, non si deve rinunciare per forza alle attività divertenti; basta scegliere con attenzione:

  1. Eventi gratuiti: festival musicali, fiere cittadine, mostre di artisti locali, beach party. Informarsi presso i centri turistici o bacheche dell’ostello.
  2. Attività all’aperto: l’Australia abbonda di sentieri da trekking, spiagge meravigliose, parchi nazionali con ingresso gratuito o a prezzo ridotto. Fare surf (magari noleggiando la tavola se non se ne possiede una), kayak o ciclismo è spesso più economico che pagare biglietti di attrazioni turistiche.
  3. Serate in ostello: molti ostelli organizzano bbq, film night, tornei di ping-pong o quiz night con premi in bevande o snack gratuiti. Sono ottime occasioni per socializzare senza spendere in bar costosi.

6. Budget di massima: esempio mensile da backpacker

Proviamo a delineare un possibile scenario per un backpacker che viaggia e lavora part-time, cercando di spendere meno di 1.200 euro (circa 1.900 AUD) al mese:

  • Alloggio in ostello: ~ 320 euro/mese (≃ 500 AUD) – calcolando ~ 10-12 euro/notte in dormitori in zone non centralissime o in bassa stagione.
  • Cibo e bevande: ~ 200 euro/mese (≈ 320 AUD) – cucinando spesso in ostello, acquistando nei mercati e concedendosi pochissime uscite al ristorante.
  • Trasporti: ~ 120 euro/mese (≈ 190 AUD) – combinazione di bus a lunga percorrenza + spostamenti locali. Se si viaggia in car sharing o si fanno poche tratte, si può scendere ulteriormente.
  • Svago e attività: ~ 80 euro/mese (≈ 130 AUD) – coprendo escursioni low-cost e qualche uscita serale contenuta.
  • Varie (sim card, lavanderia, imprevisti): ~ 70 euro/mese (≈ 110 AUD).

Totale = circa 790 euro (1.250 AUD). Con un margine di altri 410 euro, si può fronteggiare costi extra (nuova tratta di bus, attrazioni speciali, una settimana di affitto in località turistica più cara) senza superare la soglia dei 1.200 euro totali.

Naturalmente, se si sceglie di stare in zone turistiche nel picco della stagione, i costi di ostello e trasporti possono alzarsi del 30-50%. Di contro, lavorare stabilmente un paio di mesi in farm o in un ristorante, con vitto e alloggio inclusi, permette di accumulare risparmi.


7. Attenzione a visti e regolamenti

Gli scenari descritti sono validi se si possiede un visto adeguato alle proprie esigenze:

  • Working Holiday Visa (WHV): permette di lavorare legalmente per un anno (estendibile in base a determinate condizioni) e di viaggiare nel frattempo. Ideale per backpacker under 35 (a volte 30, a seconda dell’accordo tra Paesi).
  • Visitor Visa (turistico): non consente di lavorare. Si deve avere un budget sufficiente per coprire spese di viaggio, e i controlli doganali possono chiedere prova di fondi.
  • Student Visa: permette lavoro part-time e studio; molti lo usano per perfezionare l’inglese e guadagnare qualcosa. I costi delle rette scolastiche, però, vanno considerati.

8. Conclusioni

Backpacking in Australia con un budget ridotto è possibile, a patto di sapersi adattare e di organizzarsi. Condivisione dell’alloggio, pasti cucinati in ostello, spostamenti intelligenti (car sharing, pass autobus, cercando biglietti scontati), lavori stagionali e attività all’aperto gratuite costituiscono la ricetta per un viaggio a basso costo ma ricco di esperienze. E, soprattutto, permettono di entrare in contatto con la comunità dei backpacker – una vera “tribù globale” fatta di avventure condivise, nuove amicizie e ricordi indimenticabili.

Se desideri sapere quale visto risponde meglio al tuo desiderio di scoprire l’Australia zaino in spalla, o hai bisogno di assistenza nelle pratiche burocratiche per trasferirti (magari con un Working Holiday Visa), scrivici a visa@australiafacile.it. Saremo felici di consigliarti e supportarti nel tuo percorso, affinché il sogno australiano diventi realtà anche con un portafoglio “light”.


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