Quando si ragiona sulle prospettive di lavoro e sullo stipendio medio, spesso ci si sofferma solo sulle cifre lorde o sul netto in busta. Ma il vero potere d’acquisto dipende dal rapporto tra stipendio e costo della vita (affitti, bollette, trasporti, spesa alimentare, svago). Vediamo come si presenta questa sfida in due contesti distinti: il Nord Italia(pensiamo a regioni come Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) e la East Coast australiana (soprattutto le aree intorno a Sydney, Melbourne e Brisbane). Quali sono i livelli retributivi medi in ciascun caso, e quanto incide il costo della vita sul tenore reale di chi guadagna uno stipendio “medio”?


1. Stipendio medio: definizioni e cifre indicative

Nord Italia

  • Retribuzione lorda annua (RAL) per un impiegato specializzato (settore manifatturiero, servizi, amministrazione) può oscillare tra 25.000 e 35.000 euro lordi.
  • Stipendio netto mensile: per chi è intorno ai 30.000 euro lordi annui, si arriva sui 1.600-1.700 euro netti al mese (dipende da IRPEF, addizionali regionali, contributi).
  • Professioni più qualificate (IT, finanza, ingegneria) possono toccare i 40.000-50.000 euro lordi annui, con un netto mensile di 2.100-2.300 euro o più.

East Coast australiana (Sydney, Melbourne, Brisbane)

  • RAL media: Un “middle skilled” può guadagnare dai 45.000 ai 60.000 euro lordi annui equivalenti, tenendo conto del cambio (non sempre stabile). In Australia, gli stipendi spesso si comunicano in dollari australiani: 70-90.000 AUD lordi.
  • Netto mensile: supponendo 80.000 AUD lordi (circa 51.000 euro), dopo tasse e contributi (Medicare e scaglioni fiscali), il netto potrebbe essere intorno a 37-40.000 euro annui, ossia 3.100-3.300 euro al mese.
  • Ricordare il superannuation: la quota (circa 11% del lordo) versata dal datore di lavoro a un fondo pensione non entra nel netto mensile del lavoratore, sebbene faccia parte del pacchetto retributivo totale.

Nota: Queste cifre sono indicative e variano in base al settore, all’esperienza e alla città (Sydney tende a pagare leggermente di più di Brisbane, così come Milano tende ad avere stipendi più alti di altre città del Nord Italia).


2. Costo della vita: affitti e bollette

Nord Italia

  • Affitto di un bilocale in città di medie dimensioni (Bergamo, Padova, Parma) può costare 500-700 euro al mese. A Milano, i prezzi salgono a 800-1.000 euro (o più) per un bilocale decente.
  • Bollette (luce, gas, acqua): circa 100-150 euro al mese per un bilocale, a seconda della stagione (riscaldamento invernale incide).
  • Proprietà dell’immobile: molti italiani puntano all’acquisto di casa con mutuo, riducendo la spesa “a vita” sull’affitto, ma incrementando i costi iniziali (anticipo, rata mensile).

East Coast australiana

  • Affitto: un bilocale in zona non centrale di Sydney o Melbourne si paga spesso 1.200-1.400 euro al mese, mentre in zone centrali si arriva oltre i 1.500-1.800. A Brisbane i canoni possono essere leggermente più bassi (900-1.100 euro).
  • Bollette (energia, acqua, internet): 120-160 euro mensili per un appartamento di medie dimensioni, con differenze stagionali (aria condizionata estiva, riscaldamento invernale elettrico).
  • Condivisione (flat sharing): molti giovani professionisti australiani condividono la casa, pagando 500-700 euro al mese per una stanza, riducendo notevolmente il costo totale.

Risultato: Il Nord Italia ha un costo di affitto generalmente più basso (salvo Milano che si avvicina a cifre importanti), mentre la East Coast australiana è ben più cara, specialmente a Sydney. Ciò erode parte del vantaggio di stipendi “netti” più elevati.


3. Trasporti e mobilità

Nord Italia

  • Abbonamento mensile ai mezzi pubblici: 35-50 euro, a seconda della città. In Milano, l’abbonamento urbano costa 39 euro al mese. Chi abita fuori e viaggia in treno può arrivare a 80-100 euro mensili.
  • Auto: benzina a circa 1,90-2,00 euro/litro, bollo e assicurazione (400-600 euro/anno). Nel Nord, molte persone scelgono i mezzi pubblici nei centri urbani, evitando il traffico e la difficoltà di parcheggio.

East Coast australiana

  • Opal Card (Sydney), Myki (Melbourne), Go Card (Brisbane): il costo settimanale può variare tra 30 e 40 euro, dunque al mese si superano i 120-150 euro.
  • Auto: benzina più economica (1,20-1,40 euro/litro nelle città), ma le distanze sono maggiori e si paga la registrazione del veicolo e l’assicurazione obbligatoria (rego + CTP), per un totale annuo di 400-600 euro. L’assicurazione completa può salire a 600-800 euro annui.
  • Suburb e auto-dipendenza: chi vive in sobborghi distanti spesso dipende dall’auto, con spese di carburante più alte. In città come Sydney o Melbourne il trasporto pubblico è esteso, ma non sempre “cheap”.

Conclusione: nel Nord Italia, chi vive in zone ben servite si muove abbastanza agevolmente con 50-80 euro mensili di abbonamento. In Australia, l’abbonamento mensile (considerando 4 settimane) può costare 120-150 euro, più alto, specie nelle aree urbane costiere.


4. Spesa alimentare e uscite serali

Nord Italia

  • Spesa settimanale: con 50-60 euro a persona si coprono generi di prima necessità, frutta, verdura, carne. Al mese, circa 200-250 euro.
  • Mangiare fuori: una pizza + bibita intorno ai 10-12 euro, un menù di pranzo nei ristoranti da 10-15 euro, una cena più elaborata con vino può toccare 25-30 euro.
  • Svago: cinema 8-10 euro a biglietto, aperitivo 7-10 euro.

East Coast australiana

  • Spesa settimanale: 70-80 euro a persona, quindi 280-320 euro al mese, se si compra con attenzione nei supermercati (Coles, Woolworths, ALDI) e si sfruttano offerte.
  • Mangiare fuori: in un pub, un piatto + birra può costare 20-25 euro, mentre un ristorante medio ne costa 25-35 a persona, senza vino. La pizza “gourmet” può arrivare a 15-20 euro.
  • Svago: cinema 11-13 euro a biglietto, una birra in un bar 5-7 euro. Serate più lunghe possono far lievitare la spesa.

Risultato: i costi per cibo e divertimenti in Australia sono più elevati (specialmente per mangiare fuori), riducendo il vantaggio di avere uno stipendio nominale più alto.


5. Salute e assicurazioni

Nord Italia

  • Sanità pubblica: gran parte delle cure ospedaliere e diagnostiche sono coperte dal SSN, con eventuali ticket (es. 10-40 euro) per esami specialistici. Tempi d’attesa lunghi per alcune prestazioni.
  • Assicurazioni sanitarie private: non molto diffuse. Pochi italiani si dotano di polizze integrative, i cui costi variano dai 50 ai 100 euro al mese per piani base.

East Coast australiana

  • Medicare: copre visite di base e ospedali pubblici, ma molti si lamentano di liste d’attesa e gap (differenze da pagare).
  • Assicurazione privata: piani di base a 60-80 euro al mese, piani completi 120-150 euro al mese. Ai redditi elevati senza assicurazione privata si applica il “Medicare Levy Surcharge” (1-1,5% del reddito).

Conclusione: la sanità pubblica in Italia risulta in linea di massima più fruibile e meno costosa di quella australiana, dove spesso un’assicurazione privata è consigliata per evitare gap e tempi d’attesa, aumentando quindi le spese mensili.


6. Confronto del “potere d’acquisto” con uno stipendio medio

Facciamo un esempio semplificato di persone single con stipendi medi netti:

  1. Nord Italia: 1.600 euro netti mensili.
    • Affitto bilocale in città media: 600 euro
    • Bollette e internet: 130 euro
    • Spesa alimentare: 250 euro
    • Trasporti pubblici: 50 euro
    • Uscite e svago: 150 euro
    • Totale spese: 1.180 euro
    • Rimanenza: 420 euro
  2. East Coast australiana (Sydney): 2.700 euro netti mensili.
    • Affitto bilocale zona semicentrale: 1.200 euro
    • Bollette e internet: 150 euro
    • Spesa alimentare: 300 euro
    • Trasporti pubblici: 130 euro
    • Uscite e svago: 200 euro
    • Assicurazione sanitaria privata base: 70 euro
    • Totale spese: 2.050 euro
    • Rimanenza: 650 euro

Interpretazione: l’australiano “medio” in questa simulazione riesce a mettere da parte circa 650 euro, mentre l’italiano 420. Percentualmente, il margine di risparmio potrebbe essere simile. Ovviamente, molte variabili (zona di residenza, stile di vita, condivisione della casa, trasporti in auto vs. mezzi pubblici) possono cambiare radicalmente il risultato.


7. Variabili da considerare oltre al semplice stipendio

  1. Tassazione differenziale: l’Australia ha soglie esenti e aliquote progressive, l’Italia un prelievo più costante.
  2. Superannuation: la pensione integrativa obbligatoria australiana si aggiunge al lordo, ma non va al netto mensile.
  3. Servizi pubblici: in Italia (Nord) il trasporto pubblico può essere efficiente, abbassando la necessità dell’auto. In Australia, fuori dalle aree centrali, l’auto è quasi d’obbligo.
  4. Casa di proprietà: in Italia c’è una forte cultura del “comprare casa” e avere un mutuo, mentre in Australia pure c’è la tendenza ad acquistare, ma i prezzi elevati possono rendere difficile l’accesso alla prima casa.

8. Conclusioni

Confrontare il potere d’acquisto di uno stipendio medio tra il Nord Italia e la East Coast australiana non è solo questione di numeri in busta paga. Occorre valutare:

  • Costo dell’affitto o mutuo: in Australia (Sydney, Melbourne) si spende di più, erodendo il maggior salario netto.
  • Spesa alimentare, sanità, assicurazione: in Australia si pagano prezzi più alti per molti beni, e spesso conviene stipulare un’assicurazione privata.
  • Stile di vita: chi vive nel Nord Italia può avere spese più contenute per trasporti e cibo, mentre in Australia l’auto e i pasti fuori costano di più, ma gli stipendi, al netto, consentono comunque un certo margine di risparmio.

Se stai valutando di trasferirti in Australia, e vuoi capire come il tuo stipendio lordo si trasformi in netto effettivo e quanto potrai risparmiare rispetto a una vita nel Nord Italia, contattaci a visa@australiafacile.it. Ti aiuteremo a individuare il visto più adeguato e a calcolare meglio i costi di vita (affitto, sanità, trasporti) nella città in cui desideri trasferirti, così da prendere una decisione consapevole sull’opportunità di cambiare Paese per lavoro.


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