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Parte 1 – Come i bambini italiani affrontano il passaggio all’inglese
Trasferirsi in Australia con bambini in età scolare significa affrontare una delle sfide più grandi: l’apprendimento dell’inglese.
Per i genitori italiani, la domanda è sempre la stessa: quanto tempo ci metterà mio figlio a parlare inglese? Riuscirà ad adattarsi alla scuola australiana? E cosa posso fare per aiutarlo?
Se è vero che i bambini hanno una straordinaria capacità di apprendere le lingue, il processo non è automatico e può essere più o meno veloce a seconda di diversi fattori: l’età del bambino, l’ambiente familiare, il livello di esposizione all’inglese e persino il carattere personale. Alcuni bambini iniziano a comunicare fluentemente nel giro di pochi mesi, mentre altri impiegano anni per sentirsi davvero a proprio agio con una seconda lingua.
In questa prima parte analizzeremo come i bambini italiani si adattano all’inglese nelle scuole australiane, quali sono le difficoltà più comuni e perché alcuni bambini faticano più di altri.
L’età del bambino fa la differenza? Quando è più facile imparare l’inglese?
Uno degli aspetti più importanti da considerare è l’età del bambino al momento del trasferimento.
- Bambini sotto i 5 anni → I bambini molto piccoli apprendono l’inglese in modo naturale, senza nemmeno rendersi conto di stare imparando una seconda lingua. I genitori spesso notano che nel giro di pochi mesi i loro figli iniziano a mescolare parole italiane e inglesi, e dopo un anno parlano l’inglese quasi come i coetanei madrelingua. Tuttavia, nei primissimi mesi potrebbero avere difficoltà a esprimersi, il che può renderli più introversi del solito.
- Dai 6 ai 10 anni → Questa è l’età ideale per imparare una lingua straniera: i bambini hanno già una buona base linguistica in italiano, ma sono ancora abbastanza giovani da assorbire l’inglese con facilità. In genere, nel giro di 6-12 mesi riescono a comunicare bene, anche se potrebbero inizialmente faticare a seguire le lezioni e socializzare con i coetanei madrelingua.
- Dai 10 ai 14 anni → Più si cresce, più diventa difficile perdere l’accento italiano e acquisire una pronuncia fluida. I bambini più grandi possono avere un buon livello di comprensione dell’inglese entro un anno, ma potrebbero impiegare più tempo a sentirsi completamente a loro agio nell’esprimersi verbalmente e nella scrittura.
- Dai 15 anni in su → Per i ragazzi più grandi il passaggio all’inglese è più complesso, perché la lingua non è solo un mezzo di comunicazione, ma anche uno strumento per affrontare materie scolastiche complesse. Alcuni studenti impiegano anche due anni prima di riuscire a scrivere e parlare fluentemente senza difficoltà, il che può portare a frustrazione e senso di isolamento nei primi mesi.
L’età, però, non è l’unico fattore determinante: anche bambini molto piccoli possono faticare con il passaggio all’inglese se il contesto non è favorevole.
Le prime difficoltà: il “blocco linguistico” e il silenzio selettivo
Una delle reazioni più comuni nei bambini italiani che arrivano in Australia è il blocco linguistico. Nei primi mesi, molti bambini smettono quasi del tutto di parlare a scuola, limitandosi ad ascoltare e osservare.
Questo fenomeno, noto come silenzio selettivo, è del tutto normale: il bambino sta assorbendo la lingua passivamente, e solo quando si sentirà sicuro inizierà a esprimersi in inglese. Il silenzio selettivo può durare da qualche settimana fino a sei mesi, a seconda della personalità del bambino e dell’ambiente in cui si trova.
- I bambini più estroversi tendono a superare il blocco più velocemente, perché si buttano nelle interazioni anche senza parlare perfettamente.
- I bambini più timidi o perfezionisti possono avere più difficoltà, perché hanno paura di sbagliare e preferiscono evitare di parlare piuttosto che dire qualcosa in modo scorretto.
Per i genitori, il periodo del silenzio selettivo può essere frustrante: molti si preoccupano che il bambino non si stia adattando o che abbia problemi con la scuola. In realtà, il silenzio è un segno che il bambino sta lavorando attivamente sull’apprendimento della lingua, e forzarlo a parlare può essere controproducente.
L’impatto sociale: fare amicizia in una lingua diversa
Uno degli aspetti più complessi del passaggio all’inglese è la socializzazione.
Molti bambini italiani che arrivano in Australia si trovano inizialmente isolati, perché non riescono a esprimersi con i compagni di classe. Questo può essere un momento difficile dal punto di vista emotivo, soprattutto se il bambino era abituato a un ambiente sociale forte in Italia.
Alcuni segnali di difficoltà nell’adattamento linguistico e sociale possono essere:
- Rifiuto di andare a scuola o resistenza nel parlare della giornata scolastica.
- Difficoltà a fare amicizia con i bambini madrelingua inglesi.
- Tendenza a isolarsi e a giocare da solo nei primi mesi di scuola.
Questo periodo di adattamento è normale, ma i genitori possono aiutare i figli incoraggiandoli a partecipare ad attività extrascolastiche, dove l’apprendimento dell’inglese avviene in modo più spontaneo.
L’importanza del supporto scolastico: cosa fanno le scuole australiane per aiutare gli studenti ESL
Le scuole australiane hanno programmi specifici per i bambini che imparano l’inglese come seconda lingua, chiamati ESL (English as a Second Language) o EAL (English as an Additional Language).
Ogni stato australiano ha un approccio diverso, ma in generale le scuole offrono:
- Classi di supporto linguistico → In alcune scuole, i bambini non madrelingua inglese frequentano lezioni di inglese aggiuntive per accelerare l’apprendimento.
- Teacher aide (insegnanti di supporto) → Alcune scuole forniscono assistenti in classe per aiutare i bambini a seguire le lezioni.
- Buddy system → In molte scuole australiane, agli studenti internazionali viene assegnato un “buddy”, ovvero un compagno di classe che li aiuta nei primi mesi di scuola.
Non tutte le scuole hanno lo stesso livello di supporto per i bambini non anglofoni, quindi scegliere la scuola giusta può fare una grande differenza nell’adattamento linguistico.
Conclusione della prima parte: imparare l’inglese è una maratona, non uno sprint
L’apprendimento dell’inglese per un bambino italiano che si trasferisce in Australia è un processo graduale, che può essere più o meno rapido a seconda dell’età, della personalità e dell’ambiente scolastico.
I genitori possono aspettarsi che nei primi 3-6 mesi il bambino comprenda molto più di quanto riesca a dire, e che dopo un anno possa comunicare in modo fluido con i coetanei. Tuttavia, per una padronanza completa della lingua, specialmente nella lettura e nella scrittura, possono volerci 2-3 anni.
Nella seconda parte di questo articolo vedremo i trucchi più efficaci per aiutare i bambini a imparare l’inglese più velocemente, come supportarli a casa senza forzarli e quali attività possono accelerare il processo di apprendimento linguistico e sociale.
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