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Parte 1 – Il dilemma degli orari: perché il sistema di childcare in Australia mette in difficoltà i genitori lavoratori
Per molte famiglie italiane che si trasferiscono in Australia, una delle prime difficoltà logistiche da affrontare è l’incompatibilità tra gli orari del childcare e le esigenze lavorative dei genitori.
L’Italia, pur con tutte le sue inefficienze burocratiche, ha un modello di assistenza per l’infanzia che, almeno nei grandi centri urbani, offre asili nido con orari relativamente estesi e scuole materne che garantiscono un servizio fino a pomeriggio inoltrato, spesso integrato dal pre-scuola e post-scuola.
In Australia, la situazione è ben diversa. I centri di childcare, che comprendono i nidi e le scuole dell’infanzia (long day care), chiudono spesso intorno alle 17:30 o 18:00, mentre le scuole primarie terminano addirittura alle 15:00. Questo significa che un genitore con un lavoro standard 9-to-5 si trova automaticamente in difficoltà.
Le domande che ogni genitore expat si pone sono sempre le stesse:
- Perché gli orari sono così limitati in un paese con un altissimo tasso di famiglie con entrambi i genitori lavoratori?
- Esistono alternative per chi non può permettersi di uscire dal lavoro nel primo pomeriggio?
- Come fanno gli australiani a gestire il childcare senza impazzire?
Questa apparente contraddizione – un paese con una forte cultura lavorativa ma con orari scolastici che sembrano pensati per famiglie con un solo genitore a casa – ha radici storiche, economiche e culturali che vanno comprese prima di cercare soluzioni pratiche.
In questa prima parte analizzeremo come funziona realmente il sistema di childcare in Australia, perché gli orari sono così restrittivi e quali strategie le famiglie locali adottano per bilanciare lavoro e cura dei figli. Nella seconda parte vedremo quali alternative esistono per i genitori italiani che non possono (o non vogliono) sacrificare la propria carriera per adattarsi a un modello che sembra ancora pensato per un’Australia di 50 anni fa.
1. Perché gli asili australiani chiudono così presto? Un problema di costi e cultura lavorativa
Chi arriva in Australia per la prima volta si aspetta un sistema di childcare ben oliato e flessibile, allineato con la modernità economica del paese. Invece, si trova davanti a un paradosso: centri costosi, con posti limitati e orari che sembrano incompatibili con la vita reale.
Le ragioni dietro a questa apparente incongruenza sono economiche e culturali.
A) Il costo proibitivo del childcare
L’Australia ha uno dei sistemi di childcare più costosi del mondo. Una famiglia che iscrive un bambino in un centro di long day care può pagare tranquillamente tra i 100 e i 200 AUD al giorno (circa 60-120 euro), un costo che non include i pasti e che non garantisce orari estesi fino a sera.
Il governo offre sussidi per il childcare (Child Care Subsidy – CCS), ma le fasce di reddito medio-alte ricevono aiuti molto limitati, il che significa che molte famiglie finiscono per pagare tariffe quasi piene.
In un sistema così oneroso, estendere ulteriormente gli orari degli asili significherebbe aumentare ancora di più i costi per i genitori, creando un circolo vizioso difficile da spezzare.
B) Il modello familiare australiano: una cultura del lavoro (ancora) basata su un genitore a casa
Sebbene l’Australia sia un paese moderno e con un’alta partecipazione femminile al mercato del lavoro, la cultura lavorativa non si è ancora del tutto adattata a un modello in cui entrambi i genitori lavorano a tempo pieno.
Molte famiglie si basano ancora su una struttura “ibrida”, in cui uno dei due genitori (spesso la madre) riduce l’orario di lavoro o lavora part-time per gestire i figli.
Questo spiega perché gli asili e le scuole non hanno sentito la necessità di adattarsi a un modello full-time come in molti paesi europei. In pratica, il sistema è costruito per una società che sta cambiando più velocemente delle sue istituzioni.
2. Il problema della scuola primaria: cosa succede quando i bambini escono alle 15:00?
Se il problema degli orari del childcare è già di per sé complesso, la vera sfida arriva quando i bambini entrano in Primary School, perché qui il sistema diventa ancora più problematico.
Le scuole primarie australiane terminano alle 15:00 o addirittura prima, e la maggior parte non offre alcun servizio di doposcuola obbligatorio. Questo significa che i genitori devono necessariamente trovare una soluzione alternativaper coprire il gap tra l’orario scolastico e la fine della giornata lavorativa.
Le opzioni principali sono:
- OSHC (Out of School Hours Care): un servizio di doposcuola disponibile in alcune scuole, ma con posti limitati e spesso costoso.
- Babysitter o nanny private: opzione poco accessibile per molte famiglie, visto che il costo di una babysitter in Australia può superare i 25-30 AUD all’ora (15-20 euro).
- Rete familiare o condivisione tra genitori: molti genitori si organizzano a turno per prendere i figli a scuola, ma questa opzione è più difficile per le famiglie expat che non hanno parenti in loco.
Il problema è che non tutti i genitori riescono ad accedere a queste soluzioni, e il sistema non offre alternative pubbliche realmente efficaci.
3. Come fanno gli australiani a gestire il problema?
La risposta è semplice: adattano il loro stile di vita agli orari del sistema scolastico, spesso a scapito della carriera.
Molti genitori (soprattutto le madri) lavorano part-time o in modalità flessibile, cercando impieghi che permettano loro di uscire presto o lavorare da casa almeno in alcuni giorni della settimana.
Alcuni settori in Australia hanno adottato modelli di lavoro più compatibili con la vita familiare, ma non tutte le professioni offrono questa possibilità. Se un genitore ha un lavoro tradizionale con orari rigidi, la gestione dei figli diventa un incastro logistico complicato e stressante.
Conclusione della prima parte: una sfida che richiede soluzioni creative
Il sistema di childcare e scuola primaria in Australia non è progettato per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano a tempo pieno senza flessibilità. Questo crea un problema reale per molti expat, che devono rivedere la propria organizzazione familiare per adattarsi a un modello che sembra ancora ancorato a un’Australia del passato.
Nella seconda parte vedremo quali strategie possono adottare le famiglie italiane per gestire il problema degli orari scolastici senza sacrificare il lavoro, e quali sono le migliori soluzioni pratiche per chi non ha una rete di supporto locale.
Parte 2 – Strategie concrete per gestire il problema degli orari e conciliare lavoro e childcare
Uno dei motivi per cui molti expat italiani si trovano spiazzati in Australia è che il sistema di childcare e scuola primaria sembra pensato per un modello familiare che non esiste più. Se entrambi i genitori lavorano a tempo pieno e non hanno una rete familiare di supporto, devono trovare soluzioni creative per evitare di sacrificare la propria carriera o la qualità della vita familiare.
L’errore più comune che fanno i nuovi arrivati è quello di aspettare di trovare una soluzione dopo il trasferimento, quando invece la gestione del childcare dovrebbe essere pianificata con largo anticipo, idealmente prima ancora di scegliere il quartiere in cui vivere.
1. Come scegliere il quartiere giusto per evitare problemi di orari scolastici
L’accesso ai servizi di childcare e doposcuola non è uguale ovunque. Alcune scuole hanno programmi di OSHC (Out of School Hours Care) ben strutturati e con posti garantiti, altre no. Alcuni quartieri hanno più disponibilità di nanny o gruppi di supporto tra genitori, altri sono molto più complicati.
Quindi, la prima strategia non è cercare di far funzionare un sistema che non è progettato per essere flessibile, ma scegliere direttamente una zona che offra più opzioni.
Le domande da porsi prima di scegliere il quartiere in cui vivere sono:
- La scuola di zona offre un servizio di OSHC? Se sì, ci sono liste d’attesa lunghe?
- Ci sono altre famiglie expat con cui poter condividere la gestione del childcare?
- Ci sono centri di long day care vicini al posto di lavoro, anziché a casa? Questo può fare la differenza se uno dei genitori deve uscire presto e rientrare tardi.
Sottovalutare questo aspetto può significare trovarsi in difficoltà con gli orari scolastici e doversi affidare esclusivamente a soluzioni private più costose.
Per chi vuole un supporto nella pre-iscrizione alle scuole più adatte, è utile contattare family@australiafacile.it, in modo da non ritrovarsi all’ultimo minuto senza alternative.
2. Il doposcuola è un miraggio? Come assicurarsi un posto nell’OSHC
L’OSHC è la principale soluzione per chi lavora a tempo pieno, ma non tutte le scuole lo offrono e, anche quando è disponibile, i posti sono limitati.
L’errore che fanno molte famiglie è iscrivere il bambino alla scuola primaria senza prenotare il servizio di OSHC con largo anticipo. In alcuni quartieri, i posti si esauriscono mesi prima dell’inizio dell’anno scolastico, lasciando i genitori senza opzioni.
Le strategie per evitare questo problema sono:
- Verificare la disponibilità dell’OSHC al momento della pre-iscrizione scolastica.
- Mettersi in lista d’attesa il prima possibile, anche se il bambino non ha ancora iniziato la scuola.
- Valutare scuole private che offrono più flessibilità sugli orari, se il budget lo permette.
Se l’OSHC non è disponibile, il piano B è cercare una nanny o una babysitter, ma il costo di queste figure è molto alto, con tariffe che possono superare i 30 AUD all’ora (circa 18-20 euro).
Per chi sta scegliendo una scuola, è utile avere un supporto nella pre-iscrizione per trovare istituti con un buon servizio di doposcuola. Anche in questo caso, family@australiafacile.it può aiutare a orientarsi nella scelta.
3. Come organizzarsi se entrambi i genitori lavorano senza flessibilità
Per le famiglie in cui nessuno dei due genitori può modificare l’orario di lavoro, la gestione del childcare richiede un approccio più strategico e meno improvvisato.
Le soluzioni più efficaci sono:
- Turni tra genitori. Se entrambi lavorano a tempo pieno, valutare la possibilità che uno dei due inizi presto e finisca presto, mentre l’altro inizi tardi e finisca più tardi. Non sempre è fattibile, ma se c’è margine di flessibilità aziendale può essere una soluzione.
- Nanny condivise. Alcune famiglie italiane in Australia risolvono il problema trovando altre famiglie nella stessa situazione e condividendo una babysitter, riducendo così i costi.
- Gruppi di genitori expat. Nei quartieri con una forte comunità di famiglie italiane, si possono creare reti di supporto reciproco, in cui i genitori si alternano nel ritiro dei bambini da scuola.
Se nessuna di queste soluzioni è praticabile, la scelta della scuola diventa ancora più cruciale, perché una scuola senza doposcuola obbligherà a trovare soluzioni private con costi molto elevati.
4. Lavoro flessibile e part-time: è davvero l’unica soluzione?
Molti genitori australiani affrontano il problema degli orari riducendo l’orario di lavoro o cercando aziende con modelli di lavoro più flessibili.
L’Australia ha una cultura del part-time molto sviluppata, ed è abbastanza comune che uno dei due genitori (spesso la madre) lavori meno ore al giorno o meno giorni alla settimana per conciliare meglio il childcare.
Per chi non vuole ridurre l’orario lavorativo, l’opzione più efficace è cercare aziende che offrono modelli di lavoro ibrido o con maggiore flessibilità sugli orari. In Australia, molte aziende stanno gradualmente adottando politiche di smart working parziale o orari ridotti per i genitori con figli piccoli.
Anche in questo caso, la chiave è pianificare per tempo e cercare un datore di lavoro che offra opzioni compatibili con la gestione familiare, evitando di trovarsi bloccati in un lavoro che non permette alcuna flessibilità.
Conclusione: evitare il caos richiede pianificazione, non improvvisazione
Il childcare e la scuola primaria in Australia non sono pensati per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano con orari rigidi. Questo significa che trovare una soluzione non è impossibile, ma richiede pianificazione e scelte strategiche fatte in anticipo.
Le decisioni chiave da prendere per evitare problemi con gli orari sono:
- Scegliere una scuola che offra un buon servizio di OSHC o valutare alternative private.
- Inserirsi il prima possibile nelle liste d’attesa per il childcare e il doposcuola.
- Valutare quartieri con una forte rete di supporto tra famiglie expat.
- Organizzarsi con altre famiglie per condividere babysitter o turni di ritiro.
- Se possibile, negoziare flessibilità lavorativa con il datore di lavoro.
Per chi sta pianificando il trasferimento o vuole pre-iscrivere i propri figli in una scuola che garantisca soluzioni di childcare adeguate, il supporto di family@australiafacile.it può fare la differenza.
Per le questioni fiscali relative alle detrazioni per il childcare, è possibile contattare tax@australiafacile.it, mentre per i visti familiari e le pratiche di immigrazione il riferimento è visa@australiafacile.it.
Il primo contatto è senza impegno: capiremo insieme se e come possiamo esserti utili.
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